Legambiente Arcipelago toscano ha ricevuto segnalazioni da parte di cittadini e turisti riguardo a una capitozzatura selvaggia effettuata a Portoferraio, il 26 luglio, su un esemplare di fitolacca situato al di fuori del parco delle Ghiaie (mentre altri due esemplari si trovano all’interno). Di fronte a questa situazione, Legambiente ha rivolto alcune domande al sindaco Zini e all’assessore delegato al verde pubblico Lupi.
La prima domanda riguarda la programmazione dell’operazione e l’informazione fornita ai cittadini. Legambiente chiede se l’intervento fosse stato pianificato e se i cittadini fossero stati informati in anticipo. Inoltre, si chiede quali perizie tecniche abbiano portato alla decisione di intervenire.
La seconda domanda riguarda l’esecuzione dell’intervento. Legambiente vuole sapere se l’operazione è stata effettuata da personale dipendente del Comune o da un’azienda esterna. Nel caso di un’azienda esterna, si chiede quali competenze e titoli essa possieda.
La terza domanda riguarda la cura e la manutenzione della pianta capitozzata negli anni precedenti. Legambiente vuole sapere se siano state effettuate le necessarie cure e manutenzioni per garantire la salute della pianta.
Legambiente ricorda al sindaco Zini la presenza al convegno sul verde urbano organizzato da Legambiente Arcipelago toscano nel 2021. Durante il convegno, autorevoli esperti, tra cui professori universitari e arboricoltori di rilevanza europea, hanno definito la pratica della capitozzatura dannosa per la salute delle piante e per la sicurezza dei rami. In quell’occasione, il sindaco si era impegnato a formare il personale addetto alla cura del patrimonio arboreo comunale e a qualificare le imprese esterne impiegate per lo stesso scopo.
Secondo le “Linee guida per la gestione del verde urbano” pubblicate dal ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare nel 2017, la capitozzatura è una delle principali cause delle cattive condizioni degli alberi ornamentali. Questa pratica comporta il drastico raccorciamento del tronco o delle branche primarie, lasciando il taglio senza difese e causando la morte dei tessuti dall’interno. Inoltre, l’esposizione improvvisa della corteccia ai raggi solari provoca danni ai vasi floematici superficiali. Le linee guida sottolineano che la capitozzatura deve essere evitata ogni volta che possibile e, in caso di necessità, si deve cercare di ridurre al minimo i danni per l’albero. Contrariamente a quanto si crede, un albero capitozzato richiede interventi di potatura costanti per diversi anni se sopravvive, mentre se muore dovrà essere abbattuto e rimosso. Inoltre, poiché un albero capitozzato è più suscettibile a rotture e rappresenta un pericolo, la capitozzatura è considerata una pratica inaccettabile di potatura e ogni danno causato dalla caduta dei rami può essere considerato una negligenza da parte del tribunale.
In conclusione, Legambiente chiede al sindaco Zini e all’assessore Lupi di rispondere alle domande poste riguardo alla capitozzatura effettuata a Portoferraio. Si auspica che si tenga conto delle considerazioni degli esperti e delle linee guida ministeriali per garantire la salute degli alberi ornamentali e la sicurezza dei cittadini.