Garantire la qualità del cibo senza interrompere la ricerca
Il Senato italiano ha approvato in prima lettura il disegno di legge sul cibo sintetico, con 93 voti favorevoli, 28 contrari e 33 astenuti. Questo ddl, denominato 651, riguarda il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici. L’Italia si pone così come uno dei primi paesi a vietare precauzionalmente la vendita, l’importazione e la produzione di cibo sintetico. Il testo del ddl passerà ora alla Camera.
Il ddl sul cibo sintetico è stato presentato dal ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, in collaborazione con il Ministero della Salute. Uno degli obiettivi principali di questa legge è la tutela del Made in Italy agroalimentare, preservando le diversità e le caratteristiche dei territori e il legame tra cibo e cultura. Il ministro Lollobrigida ha spiegato che il provvedimento è finalizzato a difendere le imprese italiane e il benessere futuro dell’umanità, che dipende da una buona alimentazione e non da chi sfrutta le fasce più povere della popolazione per fare affari.
Il ddl sul cibo sintetico mira a garantire la sicurezza sanitaria e socioeconomica del settore agroalimentare, assicurando l’utilizzo di cibi regolarmente controllati su tutto il territorio nazionale. Questo è fondamentale per la tutela della salute umana, a differenza dei prodotti che non offrono alcuna garanzia in termini di certezza. È importante sottolineare che il provvedimento non intende bloccare la ricerca, come ha chiarito il ministro Lollobrigida. L’Italia è un paese che sostiene la libertà di ricerca e non vuole seguire il modello di altri Stati in cui gli studi scientifici sono affidati al settore privato, che agisce a volte nell’interesse dei cittadini e altre volte esclusivamente nell’interesse delle multinazionali che rappresenta.
Tuttavia, è necessario considerare che nel 2020 gli investimenti nel settore della carne coltivata in laboratorio hanno raggiunto i 366 milioni di dollari, registrando un aumento del 6.000% in cinque anni. Di fronte a un tale giro d’affari, è legittimo nutrire qualche sospetto? Pertanto, è importante mantenere un equilibrio tra la tutela della salute delle persone e la promozione della ricerca. La ricerca scientifica può portare a scoperte inaspettate e positive e, se l’Italia si fermasse, sarebbe tagliata fuori da importanti sviluppi scientifici ed economici che si verificano in altre parti del mondo.
Il voto del Senato sul ddl sul cibo sintetico è anche collegato al rapporto FAO-OMS “Food safety aspects of cell-based foods”, che evidenzia 53 potenziali pericoli per la salute legati ai cibi prodotti in laboratorio, come allergie e tumori. Il rapporto solleva anche preoccupazioni sull’uso di fattori di crescita e ormoni nei bioreattori, vietati negli allevamenti europei da oltre 40 anni. Queste molecole attive possono interferire con il metabolismo o essere associate allo sviluppo di alcuni tipi di cancro.
Inoltre, secondo una ricerca dell’Università della California, la produzione di carne sintetica comporta un’alta emissione di anidride carbonica, da 4 a 25 volte superiore rispetto alla carne bovina tradizionale. Il ministro Lollobrigida sostiene la necessità di collaborare con i Paesi meno sviluppati per raggiungere l’obiettivo della sicurezza alimentare globale e critica un modello di produzione che mira solo a massimizzare i profitti, sfruttando i lavoratori e standardizzando la produzione.
In conclusione, è importante garantire non solo cibo per tutti, ma cibo di qualità per tutti. In un mondo in cui la popolazione raggiungerà presto i 10 miliardi di persone, è fondamentale assicurare un cibo che non metta a rischio la salute. La legge sul cibo sintetico in Italia rappresenta un passo avanti verso la tutela della salute pubblica e la salvaguardia del Made in Italy agroalimentare. Tuttavia, è essenziale trovare un equilibrio tra la tutela della salute e la promozione della ricerca scientifica, al fine di non rimanere indietro rispetto agli sviluppi scientifici ed economici che si verificano in altre parti del mondo.