La pacciamatura è un’operazione fondamentale per proteggere il suolo dagli agenti atmosferici e per prevenire la crescita di erbacce indesiderate. Tuttavia, l’uso di un telo per la pacciamatura non è sempre sostenibile, poiché i materiali plastici utilizzati possono rilasciare microplastiche inquinanti nel tempo. Pertanto, è consigliabile optare per soluzioni naturali e completamente biodegradabili, come la corteccia, la segatura, le foglie secche e altro ancora.
Esistono alternative al telo per la pacciamatura? Gli appassionati di orto e giardinaggio si sono spesso posti questa domanda. Sebbene il telo per la pacciamatura sia molto utile per proteggere le coltivazioni e prevenire la crescita di erbacce, non è sempre una scelta sostenibile. La maggior parte dei teli presenti in commercio è infatti realizzata in materiali plastici che, nel tempo, possono rilasciare microplastiche che finiscono nel terreno. Quindi, cosa fare?
Fortunatamente, ci sono valide soluzioni che provengono dalla saggezza popolare e dalle antiche tradizioni. Esistono numerose opzioni naturali che consentono di proteggere le piante coltivate e, allo stesso tempo, sono completamente biodegradabili. Di seguito, forniremo alcuni consigli utili.
Cosa usare al posto del telo per la pacciamatura
Come accennato in precedenza, il telo per la pacciamatura è una soluzione molto utile per coprire il terreno e impedire la crescita di erbacce, proteggendo anche il suolo dagli agenti atmosferici. Si tratta di un telone realizzato in materiali plastici con fori per consentire alle coltivazioni di crescere, coprendo le restanti porzioni di terreno. Tuttavia, uno dei principali problemi di questa soluzione è l’usura che, nel tempo, può causare il rilascio di microplastiche inquinanti. Pertanto, per una maggiore sostenibilità ambientale, è sempre consigliabile optare per alternative completamente naturali.
Corteccia come pacciamatura
Le scaglie di corteccia sono da sempre la soluzione più utilizzata per la pacciamatura naturale, poiché sono completamente sostenibili e biodegradabili. Queste scaglie sono ottenute dagli scarti della lavorazione del legno, quindi nessun albero viene tagliato appositamente per ottenere il materiale di pacciamatura. La corteccia è estremamente efficace: basta spargerla sul terreno, assicurandosi di coprire completamente le aree vuote, e nessuna erba infestante crescerà. Inoltre, la corteccia aiuta a regolare la temperatura del suolo, soprattutto durante l’inverno.
Se si desidera, la corteccia per la pacciamatura può essere combinata con la segatura, che viene anch’essa ottenuta dagli scarti della lavorazione del legno. In questo modo, è possibile riempire facilmente gli spazi che la corteccia non riesce a coprire.
Foglie secche al posto del telo
Le foglie secche possono essere utilizzate per coprire il terreno al posto del telo per la pacciamatura. Queste foglie possono essere raccolte in autunno, conservate in sacchetti di iuta e utilizzate quando necessario, tipicamente verso la fine dell’estate.
Basta disporre uno strato fitto di foglie sul terreno, in modo che non ci siano spazi per la crescita delle erbacce. Le foglie secche possono anche essere combinate con la corteccia e la segatura, per ottenere il massimo risultato.
Paglia, la soluzione per la pacciamatura
Un altro metodo molto utilizzato per proteggere il terreno è l’uso della paglia, preferibilmente di buon diametro, o del fieno ben secco. Come nei casi precedenti, è sufficiente creare uno strato fitto sul terreno, in modo che non ci siano spazi per la proliferazione delle erbacce.
Una caratteristica interessante della paglia e del fieno è la loro capacità di trattenere l’umidità. Anche durante i periodi più caldi, offrono al terreno la possibilità di trattenere una quantità sufficiente di acqua. Inoltre, durante il processo di degradazione, che può richiedere diversi mesi, rilasciano minerali utili per il terreno. In questo modo, oltre a proteggere il terreno, si ottiene anche una buona fertilizzazione.
Compost, per proteggere e nutrire
Infine, una proposta molto interessante è l’uso del compost. Questo fertilizzante naturale e completamente sostenibile, ottenuto dalla decomposizione nel tempo dei rifiuti vegetali, è ricco di sostanze nutritive per il terreno. Può essere mescolato direttamente al terreno per fertilizzarlo, oppure può essere applicato come uno strato spesso sulla superficie del terreno, per ottenere anche un effetto di pacciamatura.
Al compost possono essere aggiunti altri rifiuti vegetali, come gusci d’uovo, scaglie di corteccia, segatura e foglie secche, per massimizzarne l’efficacia. Inoltre, la presenza di compost aiuta a regolare la temperatura del terreno e a mantenere il giusto livello di umidità, consentendo alle coltivazioni di resistere anche durante periodi di siccità o carenza idrica.