Situazione della siccità dei fiumi italiani: progressi ma con alcune criticità

L’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (Anbi) ha valutato la situazione della siccità dei fiumi e dei grandi bacini d’acqua italiani, notando un leggero miglioramento in alcuni casi. Tuttavia, le condizioni non sono ancora ottimali in tutte le zone.

siccita lago di garda scaled.jpg
@shutterstock

Un aprile fresco e piogge benefiche

Il mese di aprile è stato caratterizzato da temperature più fresche rispetto alla norma, il che ha contribuito a evitare un rapido scioglimento dei ghiacciai. Allo stesso tempo, si sono verificate abbondanti piogge, che hanno favorito il ripristino dei corpi idrici, come grandi laghi e fiumi, che hanno sofferto a causa della siccità prolungata. La situazione di siccità persiste da circa un anno, coinvolgendo sia l’estate scorsa che l’inverno. Entrambe le stagioni sono state caratterizzate da condizioni di estrema aridità, che hanno spinto i comuni a prendere misure straordinarie per preservare l’acqua disponibile ed evitare gli sprechi.

Miglioramento della siccità in Italia

Anche se è improprio parlare di un miglioramento completo della siccità, ci sono segnali positivi evidenziati dall’Anbi nel suo rapporto. Le intense piogge degli ultimi giorni erano state previste e hanno contribuito a dissetare la terra secca e arida dopo un periodo di difficoltà. Tuttavia, l’acqua in eccesso non può essere immagazzinata adeguatamente a causa della mancanza di infrastrutture di stoccaggio adeguate. Pertanto, c’è un lato negativo: l’abbondanza di acqua potrebbe rivelarsi un rimpianto quando arriverà la prossima ondata di caldo, che è prevista fra una settimana. Per sfruttare al meglio le risorse idriche disponibili, l’Anbi sottolinea l’importanza di avviare progetti per invasi medio-piccoli, multifunzionali ed ecocompatibili, al fine di evitare emergenze come quella dell’anno scorso. Esistono già progetti per programmare un futuro idrico più sostenibile.

Situazione critica dei grandi corsi d’acqua

Nonostante i segnali di miglioramento nella siccità, al momento riguardano principalmente i piccoli corsi d’acqua. Il direttore generale dell’Anbi, Massimo Gargano, ha sottolineato che le piogge degli ultimi giorni non sono sufficienti per risolvere l’insufficienza idrica, e si prospetta una situazione simile a quella del 2022. Lo scorso anno, una primavera piovosa aveva fatto sperare in un’inversione di tendenza dopo un inverno estremamente arido, ma le precipitazioni non hanno portato i benefici attesi sul clima. Le anomalie termiche continuano a intensificarsi, e ci sono ancora conseguenze che interessano il territorio, in particolare la scarsità d’acqua.

Secondo il rapporto settimanale dell’Anbi, i bacini lacustri hanno registrato un aumento significativo. Ad esempio, il lago Maggiore ha registrato un incremento di 49 centimetri d’acqua, superando la media storica. Anche il lago di Como e il lago d’Iseo hanno registrato aumenti di rispettivamente 36 e 33 centimetri. Tuttavia, l’allarme resta alto per i grandi corsi d’acqua come il Po e i bacini come il lago di Garda, che sono ancora molto al di sotto della media. I geologi hanno lanciato l’allarme sul Po, affermando che sarebbero necessari 45 giorni di pioggia ininterrotta per riportare l’acqua a un livello adeguato. La situazione rimane critica, e gli esperti si uniscono alle preoccupazioni dei tecnici dell’Anbi riguardo alla necessità di pianificare interventi e programmi di gestione delle risorse idriche.

Anche i corpi idrici sotterranei presentano un livello inferiore del 75% rispetto a quello previsto. Tuttavia, le portate di alcuni fiumi, come l’Adda e l’Oglio, stanno aumentando. Al contrario, ci sono cattive notizie per il fiume Serio e il fiume Mincio.

Nelle regioni settentrionali, nonostante le abbondanti piogge, le condizioni non sono ottimali. Le temperature calde precedenti hanno ridotto l’apporto di neve, anche in zone montuose. Le altre regioni presentano una situazione simile, con alcune prestazioni negative, come il fiume Serchio in Toscana che sta attraversando un periodo di livelli minimi.

La situazione dei fiumi marchigiani rimane stabile, grazie ai bacini artificiali che mantengono un buon livello d’acqua. Il Lazio registra un incremento nella portata del fiume Tevere, dell’Aniene e del Liri, mentre i laghi di Nemi e di Bracciano sono in aumento. Nell’Umbria, il lago Trasimeno e il fiume Nera mostrano un calo, mentre il fiume Chiascio rimane stabile. I corsi d’acqua del Molise, come il Liscione, e della Campania, come il Sele e il Volturno, presentano livelli superiori rispetto agli ultimi 5 anni.

Nella Basilicata, le abbondanti piogge hanno riempito i bacini con 18 milioni di metri cubi d’acqua, mentre in Puglia la quantità è stata inferiore. In Calabria, è stato recuperato quasi tutto il deficit accumulato nei mesi precedenti, ma preoccupazione rimane per l’altra Isola Maggiore. La situazione in Sardegna è critica, con tutti gli invasi ad eccezione del fiume Liscia a livelli molto bassi. Complessivamente, mancano 158 milioni di metri cubi d’acqua in questa regione.

La copiosa pioggia ha comportato anche un rovescio della medaglia per le colture agricole. Uno studio condotto da Coldiretti ha evidenziato il rischio per le colture a causa dei numerosi eventi climatici estremi che si verificano in breve tempo, come temporali, grandinate, gelate e tempeste di vento. È quindi necessario intervenire con misure risolutive per evitare che il settore agricolo continui a rimanere in crisi.

In conclusione, sebbene si siano registrati segnali di miglioramento per la siccità dei fiumi italiani, la situazione rimane complessa e varia da regione a regione. Mentre i piccoli corsi d’acqua hanno beneficiato delle piogge recenti e dei fenomeni temporaleschi, i grandi corsi d’acqua e i bacini più importanti, come il Po e il lago di Garda, continuano a soffrire di carenza d’acqua. È fondamentale avviare progetti di gestione idrica sostenibile e adottare interventi tempestivi per garantire una gestione adeguata delle risorse idriche e mitigare gli effetti negativi della siccità sulla flora, la fauna e l’agricoltura.

Exit mobile version