Rifiuti elettronici: la sfida dell’UE per ridurre l’impronta ecologica

I rifiuti elettronici rappresentano un ostacolo agli sforzi dell’UE per ridurre l’impronta ecologica. L’UE promuove una maggiore durata dei prodotti attraverso il riuso e la riparabilità.

Cosa sono i rifiuti elettronici

I rifiuti elettronici ed elettrici includono una varietà di prodotti diversi che vengono gettati dopo essere stati utilizzati per un breve o lungo periodo. Tra questi ci sono grandi elettrodomestici, apparecchiature informatiche e di telecomunicazione, apparecchiature di consumo, pannelli fotovoltaici e piccoli elettrodomestici.

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Fonte: 123RF

Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE)

La quantità di RAEE generata ogni anno nell’UE sta aumentando rapidamente, diventando uno dei flussi di rifiuti in più rapida crescita. I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche comprendono una vasta gamma di dispositivi come computer, frigoriferi e telefoni cellulari alla fine della loro vita. Questo tipo di rifiuti contiene una complessa miscela di materiali, alcuni dei quali sono pericolosi.

Direttiva RAEE e tasso di riciclo dei rifiuti elettronici nell’UE

L’UE ha introdotto la direttiva RAEE per affrontare il problema della crescente quantità di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. La direttiva mira a contribuire alla produzione e al consumo sostenibili, prevenire la creazione di RAEE come prima priorità e migliorare le prestazioni ambientali di tutti i soggetti coinvolti nel ciclo di vita delle AEE. Le pratiche di riciclo variano da uno stato membro all’altro.

Perché dobbiamo riciclare i rifiuti elettronici ed elettrici

I dispositivi elettronici ed elettrici gettati contengono materiali potenzialmente nocivi che inquinano l’ambiente e aumentano i rischi per le persone addette al riciclo dei rifiuti elettronici. Per ovviare a questo problema, l’UE ha adottato una normativa volta a impedire l’uso di determinate sostanze chimiche, come il piombo.

Restrizione delle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RoHS)

La direttiva RoHS limita l’uso di dieci sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche, tra cui piombo, cadmio, mercurio e cromo esavalente. Tutti i prodotti con un componente elettrico ed elettronico, salvo specifica esclusione, devono rispettare tali restrizioni.

Obiettivi della direttiva RoHS

La direttiva RoHS mira a prevenire i rischi per la salute umana e per l’ambiente connessi alla gestione dei rifiuti elettronici ed elettrici.

Perché riciclare i rifiuti elettronici ed elettrici è essenziale

Il riciclaggio dei rifiuti elettronici ed elettrici è fondamentale per proteggere l’ambiente e ridurre i rischi per la salute umana. I dispositivi scartati contengono materiali potenzialmente nocivi che, se non trattati correttamente, possono causare inquinamento e mettere a rischio le persone coinvolte nel processo di riciclaggio. Per affrontare questo problema, l’UE ha introdotto normative che limitano l’uso di sostanze chimiche pericolose, come il piombo, nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

Inoltre, molti dei minerali rari necessari per le tecnologie moderne provengono da paesi che non rispettano i diritti umani. Per evitare di sostenere inavvertitamente conflitti armati e violazioni dei diritti umani, i deputati del Parlamento europeo hanno adottato norme che obbligano gli importatori europei di terre rare a effettuare controlli approfonditi sui loro fornitori.

Restrizione delle sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche (RoHS)

La rapida crescita della quantità di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) generati ogni anno nell’UE è preoccupante. Questi rifiuti contengono sostanze pericolose, e dal 2003, le leggi dell’UE hanno limitato l’uso di tali sostanze nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche.

L’aumento della produzione e dell’uso di prodotti elettrici ed elettronici, come telefoni cellulari, computer ed elettrodomestici da cucina, ha portato a un incremento del volume di rifiuti elettronici. Durante l’utilizzo, la raccolta, il trattamento e lo smaltimento di tali rifiuti, i prodotti possono rilasciare sostanze nocive come piombo, mercurio e cadmio, che possono causare gravi problemi ambientali e sanitari.

Per affrontare queste sfide, la legislazione dell’UE limita l’uso di determinate sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed elettroniche attraverso la direttiva RoHS. Parallelamente, la direttiva RAEE promuove la raccolta e il riciclaggio di tali apparecchiature.

La direttiva RoHS attualmente limita l’uso di dieci sostanze: piombo, cadmio, mercurio, cromo esavalente, bifenili polibromurati (PBB) e difenili polibromurati (PBDE), bis(2-etilesile) ftalato (DEHP), butil benzil ftalato (BBP), dibutil ftalato (DBP) e diisobutil ftalato (DIBP).

Tutti i prodotti con un componente elettrico ed elettronico, salvo specifica esclusione, devono rispettare tali restrizioni.

Il riciclaggio dei rifiuti elettronici ed elettrici è fondamentale per ridurre l’impatto ambientale e i rischi per la salute umana. L’UE ha introdotto una serie di normative, come la direttiva RoHS e la direttiva RAEE, per affrontare questi problemi e promuovere il riciclaggio responsabile dei rifiuti elettronici.

I consumatori e le aziende possono contribuire a ridurre l’impatto dei rifiuti elettronici attraverso la pratica del riutilizzo, del riciclaggio e dello smaltimento responsabile dei prodotti elettrici ed elettronici. Alcune azioni utili possono includere:

  1. Acquistare prodotti con una maggiore durata di vita e che siano facilmente riparabili.
  2. Ridurre l’acquisto di nuovi dispositivi se non strettamente necessario, e prendere in considerazione l’acquisto di prodotti usati o ricondizionati.
  3. Smaltire correttamente i rifiuti elettronici presso i centri di raccolta designati o gli impianti di riciclaggio autorizzati.
  4. Riciclare o donare dispositivi elettronici ancora funzionanti a organizzazioni senza scopo di lucro, scuole o altre istituzioni che ne possano trarre beneficio.
  5. Favorire la riparazione dei dispositivi elettronici, invece di sostituirli con nuovi modelli, quando possibile.

Inoltre, gli Stati membri dell’UE e le organizzazioni internazionali possono cooperare per promuovere il riciclaggio e la gestione responsabile dei rifiuti elettronici a livello globale, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale e a proteggere i diritti umani delle comunità coinvolte nella produzione e nel trattamento di questi materiali.

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