Estrazione di nichel minaccia la sopravvivenza degli Hongana Manyawa: deforestazione in Indonesia per la produzione di batterie per auto elettriche coinvolge multinazionali come Tesla

Il governo indonesiano punta a diventare un leader nella produzione di batterie per auto elettriche, attirando investimenti miliardari da aziende internazionali come Tesla. Tuttavia, l’estrazione di nichel necessaria per la realizzazione di questi progetti sta mettendo a rischio la sopravvivenza del popolo indigeno Hongana Manyawa e la foresta sull’isola di Halmahera.

Survival International, organizzazione che sostiene le popolazioni indigene, denuncia che l’estrazione di nichel in Indonesia sta compromettendo l’esistenza degli Hongana Manyawa, un popolo unico e incontattato. Queste attività stanno distruggendo vaste aree forestali abitate da 300-500 membri di questa comunità, che potrebbero non sopravvivere se le operazioni minerarie continuassero come previsto.

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Foto di Aino Tuominen da Pixabay

 

Gli Hongana Manyawa, nomadi cacciatori-raccoglitori, vedono la loro terra e le risorse vitali minacciate da multinazionali che perseguono un apparente “stile di vita sostenibile” per consumatori distanti migliaia di chilometri.

Caroline Pearce, direttrice generale di Survival International, critica le aziende produttrici di auto elettriche che promettono un “consumo etico” ai clienti, mentre la loro filiera di approvvigionamento mette a repentaglio un popolo incontattato. Afferma che non vi è alcun “rispetto del clima” nel devastare la foresta degli Hongana Manyawa e nulla di “sostenibile” nel causare la morte di indigeni autosufficienti. Pearce esorta Tesla e altre aziende a proteggere i diritti umani e a garantire che i minerali acquistati non provengano dalle terre dei popoli indigeni incontattati di Halmahera.

Le attività minerarie nella regione violano il diritto internazionale, poiché i popoli incontattati non possono dare il loro Consenso Libero, Previo e Informato all’utilizzo delle loro terre – un requisito legale per tutte le attività di “sviluppo” in territori indigeni. Tuttavia, la Weda Bay Nickel (WBN) – una compagnia di cui la francese Eramet è comproprietaria – possiede una vasta concessione mineraria sull’isola di Halmahera, che si sovrappone ai territori degli Hongana Manyawa.

Nonostante fosse a conoscenza di questa sovrapposizione, la WBN ha avviato le attività minerarie nel 2019, distruggendo già estese aree di foresta che gli Hongana Manyawa considerano casa. La compagnia prevede di intensificare l’estrazione e di proseguire per 50 anni.

Inoltre, Survival International rivela che il colosso chimico tedesco BASF sta pianificando di collaborare con Eramet per costruire una raffineria ad Halmahera, la cui possibile ubicazione potrebbe essere nel territorio degli Hongana Manyawa incontattati.

Una donna Hongana Manyawa ha confidato all’organizzazione: “Stanno avvelenando la nostra acqua, ci sentiamo come se ci stessero uccidendo lentamente. Non do il consenso a prenderla, dite loro che non vogliamo dar via la nostra foresta”.

In risposta a queste preoccupazioni, Survival International sta esortando le multinazionali e il governo indonesiano a fermare le attività minerarie nelle terre degli Hongana Manyawa e a rispettare i diritti dei popoli indigeni. Chiedono alle aziende di assumersi la responsabilità e di garantire una filiera di approvvigionamento etica e sostenibile.

Attivisti e ambientalisti si uniscono alla lotta, sottolineando l’importanza di trovare alternative sostenibili all’estrazione di nichel e di proteggere i popoli indigeni e le loro terre. La crescente domanda di auto elettriche e la necessità di ridurre le emissioni di gas serra rendono ancora più urgente la ricerca di soluzioni che non compromettano la vita e l’ambiente delle popolazioni indigene.

La sfida per le multinazionali come Tesla e BASF è trovare un equilibrio tra la promozione di un futuro energetico più pulito e il rispetto dei diritti umani e ambientali. Solo attraverso la collaborazione e il dialogo con le comunità locali e le organizzazioni che le rappresentano sarà possibile garantire un futuro sostenibile per tutti.

Nel frattempo, è fondamentale che consumatori e investitori siano consapevoli delle implicazioni ambientali e sociali delle loro scelte. Informarsi e supportare iniziative che promuovano la tutela dei diritti dei popoli indigeni e la conservazione delle loro terre può contribuire a esercitare pressioni sulle aziende e i governi coinvolti, spingendoli ad adottare politiche e pratiche più responsabili.

La situazione degli Hongana Manyawa mette in luce l’importanza di un approccio olistico allo sviluppo sostenibile, che tenga conto non solo degli obiettivi climatici, ma anche delle necessità e dei diritti delle comunità locali. Per garantire un futuro veramente sostenibile, è necessario considerare soluzioni che rispettino l’ambiente, le popolazioni indigene e le loro tradizioni, garantendo al contempo l’accesso a tecnologie e risorse energetiche pulite e rinnovabili.

In definitiva, la vicenda degli Hongana Manyawa sottolinea la necessità di un impegno globale nella ricerca di un percorso sostenibile che salvaguardi sia il pianeta che i suoi abitanti. Governi, aziende e cittadini devono lavorare insieme per identificare e attuare soluzioni innovative che favoriscano uno sviluppo equo e rispettoso dell’ambiente e delle culture locali.

Una delle possibili strade da esplorare potrebbe essere l’investimento in tecnologie alternative per la produzione di batterie per auto elettriche, che riducano la dipendenza da minerali come il nichel. Inoltre, sarebbe utile promuovere pratiche estrattive più sostenibili e responsabili, che limitino l’impatto ambientale e garantiscano il rispetto dei diritti delle comunità locali.

Infine, per affrontare in modo efficace le sfide poste dalla transizione energetica e dalla tutela dei diritti umani, è fondamentale sviluppare una visione globale e condivisa delle priorità e degli obiettivi da raggiungere. In questo contesto, il dialogo tra governi, aziende, organizzazioni non governative e comunità locali riveste un ruolo cruciale nel garantire un futurosostenibile e armonioso per tutti.

L’adozione di normative e standard internazionali che promuovano la trasparenza e la responsabilità sociale delle imprese può contribuire a creare un contesto favorevole al rispetto dei diritti umani e ambientali. Inoltre, l’istituzione di meccanismi di monitoraggio e controllo indipendenti può garantire che le politiche e le pratiche adottate siano effettivamente conformi a tali principi.

Educare e sensibilizzare l’opinione pubblica sulle questioni legate alla sostenibilità e ai diritti dei popoli indigeni è altresì fondamentale per stimolare un cambiamento profondo e duraturo. Solo attraverso una maggiore consapevolezza delle sfide che il nostro pianeta e le sue popolazioni affrontano sarà possibile mobilitare l’impegno e le risorse necessarie per superarle e costruire un futuro migliore per tutti.

La vicenda degli Hongana Manyawa rappresenta un monito sulla necessità di affrontare con urgenza e determinazione le questioni legate alla sostenibilità e al rispetto dei diritti umani e ambientali.

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