In Islanda, un progetto finanziato dall’Unione Europea, denominato Carbfix 2, ha sviluppato una tecnologia innovativa per la cattura e il sequestro di carbonio al fine di ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Grazie alla mineralizzazione permanente della CO2 sottratta da impianti industriali, è possibile creare depositi di stoccaggio eterni. Questa tecnologia, nota come Carbon Capture and Storage (CCS), è diventata sempre più rilevante nella lotta contro il riscaldamento globale, in quanto consente di confinare la CO2 in serbatoi geologici permanenti.
Il progetto Carbfix 2 ha avuto inizio presso la centrale geotermica di Hellisheiði nel 2014, dove è stato installato un impianto permanente di cattura di CO2 e H2S. Dopo la separazione della miscela dai gas non condensabili, il fluido viene co-iniettato insieme alla salamoia geotermica della centrale elettrica in un pozzo di reiniezione situato a Húsmúli. Nel pozzo, a centinaia di metri di profondità, la CO2 incontra la roccia basaltica islandese, dando vita ad una reazione tra il fluido ricco in CO2 ed H2S e la composizione chimica delle rocce, favorendo la mineralizzazione della CO2 e dello zolfo in roccia. In soli due anni, oltre il 90% della CO2 iniettata può essere mineralizzata grazie alla composizione chimica delle rocce basaltiche.
Le rocce basaltiche sono un elemento ideale per favorire i processi di carbonatazione naturale grazie alla loro composizione chimica povera in silice, costituendo circa il 65% della superficie terrestre sono le rocce più diffuse sulla porzione esterna del Pianeta. La mineralizzazione della CO2 è un processo che avviene di continuo negli ambienti vulcanici, in particolare quelli sottomarini. La dorsale medio atlantica, situata in Islanda, è uno dei luoghi dove l’interazione tra CO2-acqua e basalto dà luogo alla mineralizzazione di circa 40 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. In Islanda, secondo alcuni studi, un metro cubo di basalto fresco può immagazzinare oltre 100 kg di CO2. L’alterazione delle rocce vulcaniche basaltiche, legata all’azione delle acque meteoriche, contribuisce per almeno il 30% alla rimozione naturale dell’anidride carbonica dall’atmosfera.
Il progetto Carbfix 2 è stato premiato con il prestigioso Keeling Curve Prize dedicato alle tecnologie che contribuiscono al contrasto al riscaldamento globale. Dal 2014, il progetto ha iniettato circa 90mila tonnellate di CO2 nel cuore d’Islanda, ma l’obiettivo futuro è quello di legare i pozzi di reiniezione ad impianti di cattura della CO2 dall’atmosfera, nonostante gli alti costi, energetici e ambientali, che ciò comporta. Questa tecnologia rappresenta una soluzione promettente per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e limitare gli effetti del riscaldamento globale.
Il progetto Carbfix 2 dimostra che l’imitazione della natura può essere una strategia efficace nella lotta al cambiamento climatico. Sfruttando le proprietà delle rocce basaltiche, la mineralizzazione della CO2 può essere accelerata, contribuendo a ridurre le emissioni di gas serra nell’atmosfera. Questo innovativo approccio alla lotta contro il riscaldamento globale offre un’alternativa sostenibile alle tecnologie tradizionali di cattura e sequestro di carbonio.
In sintesi, la tecnologia di cattura e sequestro di carbonio, come quella sviluppata dal progetto Carbfix 2 in Islanda, rappresenta una soluzione promettente per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera e limitare gli effetti del riscaldamento globale. La mineralizzazione della CO2 utilizzando le proprietà delle rocce basaltiche offre un’alternativa sostenibile alle tecnologie tradizionali di cattura e sequestro di carbonio, dimostrando come l’imitazione della natura possa essere una strategia efficace nella lotta al cambiamento climatico.